
Nell'ammasso di polvere e luccichii che è ora questa città, arriva un'estate di quelle zitte; come stasera il cortile della mia finestra, zitto guardiano di notte di tutto là fuori. Di giorno è tutto vocii e canzoni, sai? Dalle finestre arrivano sempre suoni di vita e pure ora sono suoni di vita questi brusii immobili indietro ai muri. C'è da stare ore a guardare sopra a quei tetti a immaginare chi siano i bagliori di là e l'aria. Ora quasi galleggiano i muri, non lo so, come di una nave. Forse, a scrivere a te mi viene in mente mare o nuotare e mi pare che ci sia acqua di notte e d'estate laddietro. E' fresco e dolce guardare da qui, e c'è tanta vita in questo taglio di mare da abitare e svegli notti e notti e fino al mattino.

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